di Massimo RIBAUDO
Si continua, in una parte ancora troppo numericamente considerevole della base di sinistra, ad esporre i numeri falsi di una teoria economica, quella neoclassica come utilizzata a proprio uso e consumo dall’ideologia neoliberista.
Illustri economisti di scuola neoclassica hanno dimostrato da tempo – si veda anche Krugman o Amartya Sen – che non stiamo vivendo una crisi di debito pubblico, come sostenuto ormai solo da Il Foglio e qualche articolo del Corriere della Sera, ma da una crisi di debito privato provocato dal calo della domanda globale, come asserito da tanto tempo dal professor Alberto Bagnai, di scuola Keynesiana (i suoi mastri sono Federico Caffè e Augusto Graziani).
Perchè cala la domanda di beni e servizi?
La teoria neoclassica non ha gli strumenti per rispondere, essendo una teoria basata solo sull’offerta di beni.
Ma qualche sospetto gli stessi neoclassici se lo stanno facendo venire.
Un esempio. Se lo stato non fornisce più i servizi essenziali e ognuno di noi li deve acquistare sul mercato privato, se le pensioni sono da fame, il consumatore, spenderà di meno per una vacanza, o per un cinema, per andare dal dentista.
Se gli stipendi, lo dice Paul Krugman, non la Pravda, sono rimasti fermi da 15 anni, e anzi sono calati, ognuno di noi non solo non potrà vivere “al di sopra delle sue possibilità”, ma non potrà proprio vivere.
Le argomentazioni portate da quella sinistra sono sempre le stesse: se si torna alla moneta nazionale, aumenta l’inflazione.
In più continua a pensare a debiti e crediti tra gli Stati come quelli che può contrarre un singolo cittadino o una famiglia.
Lo Stato NON è una famiglia, o un’azienda.
Non funziona così.
Ce lo hanno fatto credere per 30 anni. E sarà molto difficile uscire da questa assurda illusione che non ha precedenti nella Storia.
In realtà più lo Stato spende più le famiglie sono ricche. Il debito statale, se fosse proprio tutto debito interno potrebbe essere illimitato.
E per quanto riguarda l’inflazione, le analisi da fare sono altre.
Nel passato più recente, l’inflazione fu in gran parte generata da shock esogeni. Tipo l’aumento del petrolio.
Non c’è un solo studio che conferma il passaggio diretto tra svalutazione e inflazione.
E siamo timidamente usciti dalla deflazione, ma la disoccupazione non accenna a scendere. Quindi, la ripresa non esiste. Il paese è morto.
Sicuri che un po’ di inflazione (5-7%) invece non ci farebbe bene?
In più nessuno tra questi sostenitori del neoliberismo, stando a sinistra (sic!), considera mai che il problema è proprio che le banche non sono pubbliche. Mentre il risparmio e il credito sono funzioni pubbliche.
Quando lo capiremo sarà sempre troppo tardi…
Il neoliberismo fonda il suo potere sul debito privato.
Questa parte di sinistra, invece, continua a credere ad un modello che è completamente falso.
Gli Stati non hanno creato debito per i servizi, ma per tre guerre perse (Afghanistan, Iraq e la guerra agli stupefacenti), e per risanare le perdite delle banche per prestiti immobiliari folli.
Hanno dato credito per l’acquisto di case sapendo che gli acquirenti non avrebbero mia potuto ripagare il debito. Poco male, pensavano, ci riprenderemo le case.
Ma poi, vista la crisi di debito mondiale, non sono riuscite a rivenderle.
L’euro è lo strumento per tenere al più basso livello i salari nel sud Europa. La diminuzione dei salari, crea sempre maggior crisi di domanda, e la continua domanda di austerity da parte della BCE e della Commissione Europea eliminano ogni possibilità di rilancio dell’economia nazionale.
Queste sono le cause reali della crisi economica
Otto miliardari possiedono la metà di tutto il reddito mondiale del 50% più povero e c’è ancora chi crede alle favole del neoliberismo?
Beh, oggi, con tutto quello che si può leggere e sapere – da fonti sia neoclassiche, sia keynesiane, sia marxiste -mi sembra davvero assurdo.
In effetti il titolo è fuorviante : I debiti si pagano perchè li hai contratti e basta. ( non è in discussione il motivo per cui l’hai fatto).
aggiungo se sei onesto li paghi, si possono ricontrattare, ma sono sempre debiti.
Per il resto l’analisi e deboluccia, non prende in considerazione le “condizioni dello stato” .
Lo stato non paga i servizi essenziali perchè preferisce pagare altro, rigettando sul popolo molte cose che alla fine sono tasse indirette.
Lo stato è così burocratizzato che costa di più la gestione documentale che il beneficio che se ne ricava; alla fin fine il debito è dovuto al fatto che il costo dello stato è superiore a quanto il popolo da.
Se non si riforma profonda mente la modalità di gestione globale dello stato non andremo da nessuna parte.
Qualcuno ha idea di cosa necessita burocraticamente per mettere in piedi un’attività privata? poi non domandatevi perchè i giovanoi non si menttono in proprio.
Alla fine, nonostante ci abbia sempre creduto, anche l’economia cooperativa è stata una delusione, ha rincorso il profitto capitalistico anzichè creare una forma di economia alternativa e propria : businnes is businnes.
Max, ma non ti sfiora l’idea che, se il sistema economico tende solo a privilegiare le holding, tu come piccolo imprenditore privato sei fuori dal sistema? Perchè è questo che ha creato il modello dell’euro. Però tu, continua pure a credere che sia colpa della burocrazia (per carità, anche quella nessun governo di centrodestra o centrosinistra l’ha scalfita. Chiediti perché).