di Ivana FABRIS
Luciana Castellina sul Manifesto di oggi: “Deprecabili i fischi a Gotor”.
Nel proscenio del perbenismo che ammorba la sinistra, mancava effettivamente questa perla, cara Luciana, e benchè capisca che forse non potevi dire che hanno fatto bene, mi sento di affermare che non fosse così obbligatorio sottolineare che dovremmo essere tutti conformi.
Per quanto mi riguarda, invece, penso che siano benedetti i fischi, anzi, che era ora che ricominciassero, visto che da decenni siamo tutti così CARINI e così politically correct che chiediamo persino con timore reverenziale di scioperare sentendoci pure un po’ troppo estremisti, per dirla con D’Alema.
La tua classe politica, cara Luciana, ha azzerato il conflitto sociale ad ogni livello e non è stata affatto cosa buona e giusta.
Purtroppo però devo dirtelo, fa un certo effetto leggere tutto quanto hai dichiarato quest’oggi.
Pare la celebrazione del bon ton di una sala da the di epoca vittoriana, la rappresentazione del formalismo più retrivo e borghese.
Qui fuori però, cara Luciana, un paese muore.
Ma chissà se qualcuno sa cosa significhi non avere i soldi per fare la spesa tra chi, come voi tutti, sta al sicuro nella propria bella casa che non corre il rischio di finire ad un’asta.
Fa molta tristezza leggere le tue parole stamani, specie ricordando quelle che pronunciavi parecchi anni fa che, a ben vedere cosa siete diventati nel corso di trent’anni, pare essere un’era geologica.
Infatti oggi ci apparite come vecchi dinosauri che invece di estinguersi politicamente come sarebbe dovuto essere nel normale corso delle cose, si sono infilati giacca e cravatta o il vestito di seta firmato e siedono nel salotto del sistema col tovagliolino bianco sulle ginocchia mentre sorseggiano la propria britannica bevanda.
Vi vediamo Luciana, nella vostra dorata vecchiaia, riuniti placidamente attorno ad un tavolino apparecchiato di sicurezze e tranquillità, discorrendo di qualcosa che, di fatto, sono solo parole astratte dalla realtà e nel solco di una malcelata compiacenza nei confronti di chi ha devastato quella classe lavoratrice che vi ha dato fin troppo credito e consenso, permettendovi la vita comoda che vivete oggi.
Non ci avremmo creduto, se ce lo avessero raccontato tre decenni fa, che oggi avremmo dovuto assistere allo scempio dei diritti grazie alla tua classe politica dalla memoria labile, per giunta accompagnati dal vostro continuo monito al non disturbare troppo il sistema.
Noi, però, forse perchè siamo rimasti a contatto con chi paga ogni vergognosa iniquità e ogni scellerato sopruso, non dimentichiamo, NON ABBIAMO DIMENTICATO chi siamo e chi siamo stati.
Siamo nati incendiari e non moriremo pompieri, quindi non solo quei fischi auspichiamo che aumentino, ma faremo sì che accada.
Vogliamo che insieme a chi ci sta annientando, quei fischi assumano una forza tale da spazzare via anche un sistema di personaggi politici che ci hanno portati al baratro e che, forti dell’autorevolezza e della credibilità conquistate nel tempo che fu, hanno ancora la pretesa di darci lezioni di politica e di indurci ad una presunta correttezza che continua solo ad essere compiacente col sistema.
Forse non ve ne siete accorti, ma non è più tempo di sepolcri imbiancati e noi, francamente, non ne vogliamo più sapere.
Riporto la piccola discussione su Facebook seguita alla condivisione dell’articolo, che a me pare utile…
Maria: e che dire dell’ancora peggiore finocchiaro … tutte pasionarie di carta velina
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Marco Mah, Beppe, ci sono tante cose, e da anni, che non vanno nella sinistra complessivamente intesa, e non va certamente negato nascondendosi dietro un dito; ma preferisco la riflessione, che scavi in profondità, più che il j’accuse da segmenti e sensibili…Altro…
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Maria: Tutto giusto, ma continuano a non cercare il rapporto diretto con cittadini ed elettori e purtroppo certi scimmiottamenti blairiani, clintoniani etc. hanno contribuito a condurci al triste presente… Corbyn sarà stato avvantaggiato dalla mediocrità, ma è stato anche premiato per la sua coerenza, la sua costante, chiara fedeltà a principi e valori di “sinistra” e , diciamolo, anche da uno stile comunicativo privo di altezzosità, di compiacimento autotrionfalistico, di “papale” e pontificante superiorità, senza contare lo stile di vita semplice, da cittadino normale al di fuori di mollezze e comfort altoborghesi. Spero che capiscano che sarà necessario cambiare tutto , consapevoli che la strada sarà lunga e difficile, anche perchè, dopo 20 anni di berlusconismo (mai seriamente combattuto e ostacolato), il tessuto socio-culturale italiano siè profondamente e massicciamente guastato…
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Marco Maria è vero, ma è altrettanto vero, o comunque sono pronto a scommettere, che qui in Italia, media e sinistra congiuntamente, lo avrebbero accusato di candidarsi dopo 30 anni di Parlamento, di non aver mai seriamente rotto con Blair e con quel Labour, che “riprendersi” il partito è esercizio inutile, di cercare o comunque ricevere il consenso anche delle burocrazie sindacali etc…
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Maria Marco prima che gli italiani precipitassero nel più bieco berlusconismo, il pds ex pci, dopo il crollo di craxi, avrebbe potuto e dovuto provvedere, con sollecita prontezza, a porsi e imporsi come maggiore forza politica elaboratrice di un conc…Altro…
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Marco Concordo totalmente sulla chiusura: ci sarà molto da pensare e da fare…. 🙂
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Beppe L’articolo mette in risalto una realtà sistematicamente ignorata, e cioè quella di una vera e propria élite di sinistra che, dagli scranni parlamentari romani, dai caffè parigini, da posti importanti di sottogoverno (la Castellina ha diretto per più di un lustro l’istituto pubblico che finanzia le produzioni cinematografiche con risultati catastrofici), o anche dai consigli di amministrazione delle partecipate deluchiane o bassoliniane (nella periferia della periferia), si è ‘messa in proprio’, raccontandoci che l’euro è una buona cosa o che il ‘pacchetto Treu’ era inevitabile…
Io non rientro tra i turlupinati, dato che questa elite non l’ho mai sopportata, sin da piccolo…?
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Marco
Marco Beppe figurati, con me sfondi una porta aperta, anzi io voglio essere ancora più “cattivo” e allargare chirurgicamente la pletora di posizioni e rendite autonomizzatesi e che fanno da tappo, culturale e proprio anche fisico, ad un processo di profonda ristrutturazione: gestori di cooperative del sociale, esponenti di associazioni culturali ambientaliste etc che s’ incistano per bene nel circuito dei fondi europei, direttori di fondazioni, istituzioni museali o di ricerca…insomma tutto quel complesso che apprende e introietta forme di contrattazione con la politica, le amministrazioni locali e le tecnocrazie europee mediate da quelle regionali e/o dalle professionalità che ruotano intorno a bandi e “progetti”, che quindi da un sistema di organizzazione, e programmazione e attuazione pubblico-statuale del tutto diverso e alternativo, insomma da un vero e profondo rivolgimento di base politico-culturale, avrebbero molto da perdere…
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Beppe Oibò, sottoscrivo…
Uno scambio di commenti illuminante, Beppe. Grazie.
Ben detto sarebbe ora sentire più fischi contro una classe politica che si accomodata e sistemata per bene.
Forse già borghese ..distruzione della differenza di classe
Adesso impraticabile e incapace basta noi non vogliamo essere più “carini’
Ma davvero pensi di essere l’unico al mondo di sinistra? Le accuse che fai a Castellina hanno del grottesco
Paolo, no. Non siamo gli unici al mondo di sinistra. Ma poichè lo siamo, e in maniera coerente durante tutta la nostra vita, possiamo dire che Luciana Castellina, di cui ammettevamo le contraddizioni in gioventù, ora ha proprio smesso di esserlo.
I “fischi” si contano e si “sentono” nelle urne elettorali non nei teatri o palazzetti dello sport. Il fischio dell’urna è quello che vale gli altri sono tutti emissione di rumore.