dal Coordinamento Nazionale MovES
In Sardegna si è da tempo aperta la stagione turistica, e cosa c’è di meglio, per molti ristoratori, di poter contare su camerieri che lavorano gratis?
Ci ha pensato la buona scuola di Renzi, con la previsione dell’alternanza scuola-lavoro, a fornirglieli.
Ecco la faccia più crudele della dominazione ordoliberista sull’Italia.
I giovani italiani devono abituarsi a essere i CAMERIERI DELL’EUROPA.
E a lavorare gratis.
La preside dell’istituto Ipsar di Sassari ha impedito che gli stage dei suoi alunni si prolungassero per tutta l’estate: “Io non voglio dire che gli albergatori vogliano sfruttare gli studenti per non fare altre assunzioni regolari – racconta Maria Luisa Pala – Dico un’altra cosa: la scuola non è l’ufficio di collocamento. Non dobbiamo infrangere i limiti imposti dalla legge sull’alternanza scuola-lavoro”.
Complimenti a questa Preside, ma dovrebbe essere TUTTO il sistema scolastico a rifiutare un modello che svilisce e schiavizza i nostri giovani e riuscirà a opprimerne capacità e volontà per sempre, se non riusciremo quanto prima a eliminare le sue leggi.
Le leggi di una nuova schiavitù.
Credo Che mettere in relazione la scuola con il mondo del lavoro , non sia del tutto sbagliato. Che i ragazzi possano avere l’occasione di affacciarsi in un contesto reale di lavoro è senza alcun dubbio positivo , ma a patto che le esperienze proposte siano qualificanti ed inerenti al percorso scolastico intrapreso e che il monte ore attuale obbligatorio per legge venga ridotto. La scuola deve restare , a mio avviso, in primis uno spazio di formazione culturale, dove gli studenti possano scoprire la propria identità, i propri interessi, la propria vocazione ed i propri sogni. Tutto questo non ha bisogno del mondo del lavoro….insomma lasciamo all’adolescenza il suo tempo e cerchiamo di offrire ai nostri giovani la possibilità di crearsi dei buoni “strumenti” per affrontare il difficile futuro che li attende. Meglio quindi sarebbe concentrare gli sforzi per migliorare seriamente l’impianto didattico, partendo anche da una selezione più seria dei docenti, basata su criteri meritocratici che tengano conto della effettiva motivazione che li anima.
Cristina, sottoscriviamo completamente il tuo commento. E ti ringraziamo. Questo è il modo in cui si dovrebbe pensare ai giovani, agli studenti e alla didattica.