di Beppe SERRELLI
Leggo in ritardo la filippica di Recalcati in difesa di Renzi. L’universale antipatia che suscita il suo pupillo è un vero incubo per lo psicologo milanese.
Non riesco a resistere: due cose devo dirle.
Mi riconosco nel novero di quelli “di sinistra sinistra”, e mi autoassegno, oltre i disturbi mentali che gentilmente il Nostro ci affibbia come categoria socio culturale, l’eventuale sovrappiù di grafomane, narcisista e quanto altro. Tanto più che scrivo gratis: suppongo, per divertimento.
Per Recalcati gli avversari di Renzi (quelli “di sinistra sinistra”), sono tutti affetti da disturbi della personalità, meno gravi di quelli degni di un gulag, ma sempre piuttosto seri: soffrono (soffriamo) di “una differenziazione paranoide del Mondo in forze del bene e del male”, di vittimismo patologico.
L’odio verso Renzi ha motivazioni “arcaiche, più viscerali, più pulsionali…”; Renzi, al contrario, è “il segno di un arricchimento, di una contaminazione propulsiva, di un superamento degli steccati ideologici”.
La ‘sinistra sinistra’ è un caro estinto inconsapevole della propria dipartita. Odia Renzi non sapendo di essere morta, ma incolpandolo della propria morte.
Mi domando se Recalcati non abbia qualche problema con la realtà.
Potrebbe sottoporsi a qualche seduta di analisi.
Me lo immagino disteso sul classico lettino, in apprensione, mentre il suo analista gli mostra la foto di una mucca e gli chiede: Che cos’è?
Ma perchè un finora stimato ( ma sarà vea gloria ?) professionista si mette ad un certo punto a emettere giudizi politici , menar fendenti di qua e di là (non ho detto a destra e sinistra perchè lui non sa che cosa siano) su cose orecchiate ? Semplice, basta che il potente di turno gli dia qualche incarico di prestigio ed allora si diventa piu’ realisti del re
Poi il personale amministrativo, e un fotografo nuovo per Recalcati, che nel suo sito compare ruvido e fascinoso mentre si trattiene gli occhiali, perche ha paura che un matto glieli rubi.