di Ivana FABRIS – Coordinatrice Nazionale Responsabile Movimento Essere Sinistra MovES
La maternità non può che essere una scelta consapevole perciò consapevolmente scegliamo di non diventare madri, perchè:
– ci ritroviamo a svolgere due lavori a tempo pieno di cui uno senza riconoscimento sociale, giuridico ed economico, quale è il lavoro di cura, prima grande e diffusa forma di sfruttamento da parte del sistema capitalistico;
– per avere un figlio spesso veniamo mobbizzate in ambito lavorativo, dove si arriva a farci sentirci persino colpevoli verso noi stesse e la nostra professionalità per aver esercitato il nostro diritto a diventare madri;
– troppe volte il lavoro addirittura lo perdiamo a causa dell’aver voluto un figlio, quasi fosse una manchevolezza o una condizione di inferiorità scegliere di diventare madri prendendosi il tempo necessario per gravidanza e maternità;
– non esiste uno stato sociale che tuteli le madri e i figli. Se prima di quest’ultimo ventennio e dell’avvento del neoliberismo era difficile, adesso l’accesso ai nidi è impossibile per i costi elevatissimi;
– crescere un figlio senza welfare, è disastroso in qualunque periodo della crescita del bambino: dalla scuola materna all’elementare, senza alcuna differenza;
– la disparità salariale fa sì che i costi del mettere al mondo un figlio siano tali da determinare che il nostro stipendio è insufficiente a garantire la dignità dell’esistenza a nostro figlio, a noi e al nostro nucleo famigliare;
– non possiamo neanche contare sull’aiuto famigliare a causa della posticipazione progressiva dell’età pensionabile che vede i nonni impossibilitati anche a dare supporto in tal senso;
– in virtù della precarizzazione delle vite di tutti, inoltre, si rischia di non dare futuro – ma anche una casa – ai propri figli e questo è contro ogni principio legato alla cura e la protezione della prole per tutte le madri;
– in altri casi, invece, perchè non abbiamo necessariamente bisogno di avere un figlio in quanto siamo consapevoli che la nostra affermazione come persone e come donne, non passa solo attraverso la maternità. Ma questa è un’altra storia rispetto al volerne e non poterne avere date le condizioni in cui viviamo;
– ultimo, ma non meno importante, i figli sono ancora un’arma di ricatto morale nei confronti delle donne a livello sociale e famigliare.
Impensabile dare la vita ad un essere umano partendo da questi presupposti.
Sono queste le ragioni che hanno portato le donne a rinunciare alla maternità ed è evidente, invece, che il sistema lavori per riportarci alla condizione di totale subalternità anche in questo senso.
Sono quindi finiti i tempi in cui le donne erano assoggettate al volere famigliare e sociale e condannate al ruolo di fattrici ubbidienti.
Diventare madri contro la propria volontà e non come scelta, è una violenza nei confronti delle donne ma anche dei figli.
Lo abbiamo capito molti anni fa e non recediamo da questo principio fondamentale per il benessere dei nostri stessi figli e nostro.
A questo proposito, lo riconfermiamo con forza: se qualcuno pensa di riuscire a ricondurci alla condizione di diventare delle madri modello anni ’50 e ’60, se ne faccia una ragione, NON PERMETTEREMO CHE ACCADA.