di Raffaele VESCERA
Arrestati ben 4, dico quattro, presunti piromani di quelli che starebbero mettendo a fuoco mezzo mondo.
Uno a Sciacca, in Sicilia, un contadino che provava ad appiccare il fuoco a delle stoppie con un accendino. Ma potrebbe essere solo un poveraccio che per antico malcostume o per inconsapevole menefreghismo del rischio di estendere il fuoco, faceva quanto da secoli fanno i coltivatori per ripulire i propri terreni dalle sterpaglie.
Un altro, dicono settantenne, arrestato in Salento per la stessa ragione, provava ad accendere sterpaglie, anche il pensionato come arma del delitto maneggiava un accendino.
In Campania, invece arrestato un giovanotto rumeno di 24 anni, è stato visto accendere del legno in un bosco, alla vista di un carabiniere ha gettato via un tizzone ardente. Ma potrebbe aver fatto quanto abitualmente fanno i nomadi per boschi e campagne, accendere barbecue più per saziare l’appetito che per piromania. Il solito Salvini non ha perso la ghiotta occasione e si è buttato lancia in resta contro lo straniero invasor, a suo avviso responsabile di dar fuoco all’italico suol, auspicando per il rumeno una condanna esemplare.
Ironia del destino, nelle stesse ore a Roma, nei pressi del bosco di Castel Fusano, è stato arrestato un giovane idraulico lombardo, di Busto Arsizio, il paesano lumbard è sospettato di aver dato fuoco alla storica pineta romana, sorpreso dicono a lanciare fazzolettini, forse infuocati.
Aspettiamo il post indignato di Salvini contro il suo conterraneo, il quale non si capisce che ci faceva a Roma, per i leghisti terra straniera fino a poco tempo fa.
Ma il poveraccio potrebbe essere stato sorpreso a fare i propri bisogni nel bosco, fuggendo alla vista dei carabinieri.
In questo, come negli altri casi, sarà la Magistratura, che si dice tanto sicura della dolosità dei fuochi, a fornirci una verità.
Nei boschi toscani invece nessun arresto, ma sono stati trovati possibili inneschi incendiari, lì piazzati dagli untori, la scientifica è al lavoro, mentre apprendiamo che la gestione degli aerei Canadair e degli elicotteri antincendio, per una spesa da 350 milioni di euro, è affidata dallo Stato a varie compagnie private, al modico prezzo di 14.000 euro per ora di volo.
Come ci informa sul suo profilo Facebook, il docente universitario fiorentino Gherardo Chirici, professore associato di inventari forestali e telerilevamenti che, in un post del 13 luglio, scrive: “Tutti forse lo sanno già… ma vorrei ricordare che la nostra famosa flotta di 19 Canadair cosi come la maggior parte della flotta di elicotteri per il salvataggio e la lotta agli incendi è privata. Ogni anno i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e gli altri enti danno in appalto questi servizi di soccorso dal cielo. I contratti se li aggiudicano sempre le stesse ditte.”
Così il prof Chirici che poi aggiunge: “Tant’è che dopo aver osservato un campione di 18 gare d’appalto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha: “RITENUTO, pertanto, che le condotte sopra descritte poste in essere dalle società Babcock Mission Critical Services Italia S.p.A. (già Inaer Aviation Italia S.p.A.), Airgreen S.r.l., Elifriulia S.r.l., Heliwest S.r.l., Eliossola S.r.l., Elitellina S.r.l., Star Work Sky S.a.s. e dall’Associazione Elicotteristica Italiana sono suscettibili di configurare un’intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell’articolo 101 del TFUE.” Testo del provvedimento – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, 14 Marzo 2017.”
Mentre i carabinieri vietano agli ex forestali sciaguratamente “disciolti” di spegnere gli incendi e ne tengono fermi gli elicotteri perché pare abbiano problemi che fino a che erano della Forestale non avevano. Il docente conclude il post con un avvertimento: “Quando vedete un bel Canadair che sgancia la sua bomba d’acqua di 6000 litri pensiamoci…”
Le società coinvolte sono tutte piemontesi e lombarde, tranne una friulana, per buona pace di Salvini, che si scatena contro i poveracci ma queste cose non le denuncia mai, più di tutto se riguardano aziende residenti nella sua Padania immaginaria, come quelle produttrici di armi da guerra utili a distruggere e impoverire paesi indipendenti e a far migrare milioni di uomini.
Come dire, sulle disgrazie c’è sempre qualcuno che ci guadagna.
Certo è che affidare la gestione ai privati di un servizio così delicato quale l’antincendio, è quantomeno avventato, se non ci fossero incendi, le ditte in appalto che cosa guadagnerebbero?
La ditta privata in oggetto riceve un compenso annuo indipendentemente da quanto i ‘suoi’ (in affido) mezzi siano utilizzati o meno, se ne deduce che in caso di incendio ha un ricavo inferiore. Peccato si debba sempre scadere nel ipotizzare teorie complottiste…
Caro Mauro, quando non si sa cosa dire, si usa il termine complottismo come se fosse acqua fresca e senza comprendere che questo paese a forza di definire complottismo quello che era nè più nè meno abuso, collusione e corruzione, si è compiuto e si compie il peggio.
Comunque stabilirà il Garante che sta indagando adesso se sarà stato complottismo quello descritto qui in cui tra l’altro appare la testimonianza di un professore che pare abbia una discreta conoscenza di come gira il sistema.
Parlerà la legge e poi vedremo.
Buongiorno Ivana, probabilmente parla da esterna al mondo HEMS e AIB italiano… concordo con lei che il termine ‘complotto’ va ormai di moda ma tanto quanto il formulare idee complottiste. Chi è del settore ha trovato palesemente senza senso quanto scritto nel post da lei citato. Il Garante indagherà, ma il tutto si concluderà con un nulla di fatto (e giustamente), tra l’altro i bandi sono stati aggiudicati a prezzi molto bassi, motivo per cui nessun’azienda europea si è fatta viva. A riprova di ciò che sto dicendo basta vedere il bando sull’affidamento dell’elisoccorso in Sardegna, da poco ripubblicato dopo esser stato bloccato ad inizio anno per consentire alcune indagini.
Rimango dell’idea che muovere certe ipotesi, quali ad esempio quella di dire che la stessa società che gestisce i Canadair possa in qualche modo esser responsabile degli incendi, sia ai limiti della razionalità di una persona correttamente informata.
Mi lasci concludere dicendo che non sempre ció che arriva a sentenziare la legge è il vero.
Mauro, intanto vediamo cosa dirà il Garante su procedure di gara che vedono assegnare gli appalti sempre alle stesse aziende. Saprà certamente che in passato la propaganda neoliberista affermò, neppure velatamente, che erano i forestali ad appiccare gli incendi. L’articolo, se lo ha letto, non afferma nulla. Fa pensare però, che proprio ora che si decide (e in modo molto errato) per una totale esternalizzazione del servizio, gli incendi si moltiplicano e questo fa in modo (è una semplice relazione causa-effetto) che sempre più organismi pubblici affidino il servizio a privati. Lei ne gioisce, facendo parte di questo mondo, io molto meno, sia ritenendo da tempo (visto che sono un esperto di appalti pubblici) che le esternalizzazioni siano più costose per il cittadino della pubblicizzazione del servizio, sia osservando che la maggiore impresa privata non è italiana, ma è una multinazionale. http://www.aviation-report.com/inaer-aviation-italia-cambia-nome-babcock/
Sono dell’opinione che quanto sta accadendo in Italia e all’estero (Francia, Nizza; Provenza; Portogallo; ecc.) si basi su una rete di affari illeciti condotti da capi clan d’accordo con soggetti sia privati (ditte appaltatrici), sia delle istituzioni allo scopo di creare, attraverso atti di terrorismo ambientale, una progressiva implosione del turismo culturale e dell’ambiente. ossia, la fine del nostro territorio, delle bellezze naturali , del paesaggio. Sono veri e propri crimini da punire grazie all’intervento di P.M. coraggiosi.
ALGANEWS PIROMANI D ACCATTO E COMPAGNIE MILIONARIE, A CHI GIOVANO I ROGHI?