
LA CRIPTA E I SOLONI
di Jacob FOGGIA
di Jacob FOGGIA
Traduzione italiana di Serena CORTI del programma del candidato alla Presidenza francese Emmanuel MACRON – articolo originale https://en-marche.fr/emmanuel-macron/le-programme/finances-publiques
Avremo due priorità: investimenti pubblici e privati per il futuro, e il bilancio rigoroso, per non lasciare in eredità un debito insostenibile per i nostri figli.
A differenza di quelli che ritengono lo Stato la causa di tutti i nostri problemi, noi facciamo della qualità dei servizi pubblici un pilastro della nuova crescita. Ma a differenza dei sostenitori della spesa pubblica senza limiti, riteniamo anche che il debito eccessivo e la pressione fiscale ostacolino lo sviluppo economico. Affrontare le sfide della nuova crescita presuppone di riformare il settore pubblico per ottenere una maggiore efficienza e maggiori investimenti.
I cambiamenti sono più efficaci quando sono portati avanti in un contesto di crescita. Sono più promettenti se sono associati con investimenti umani e istituzionali. Ora beneficiamo di condizioni eccezionalmente favorevoli per gli investimenti, con tassi di interesse che restano storicamente bassi. Il governo può ora prendere in prestito a un tasso significativamente più basso di crescita economica (1% per debiti a 10 anni, contro una crescita nominale comunque superiore al 2%, e che dovrebbe superare il 3% in cinque anni), il che significa che noi non rischiamo il circolo vizioso del debito. E’ nostro dovere approfittare di questa opportunità.
Questo è l’obiettivo del piano di investimenti di 50 miliardi di euro per la durata di cinque anni. Gli investimenti finanziati nell’ambito del programma dovranno avere carattere temporaneo – nessuna misura continuativa sarà finanziata in questo quadro. E dovranno rientrare in almeno uno dei seguenti tre obiettivi:
Formare i francesi per tutta la vita, favorire l’accesso all’occupazione e aumentare il tasso di partecipazione al mercato del lavoro; stimolare l’innovazione e accelerare il potenziamento per migliorare la nostra competitività nei costi, in particolare nell’agricoltura e nell’industria
Accelerare la transizione energetica e creare nuovi modelli di mobilità
Investimenti per riorganizzare i nostri servizi pubblici e il nostro sistema sanitario.
15 miliardi di euro per la transizione ecologica
15 miliardi di euro per le competenze
5 miliardi di euro per la trasformazione dell’agricoltura
5 miliardi di euro al servizio trasporti locali
5 miliardi di euro per la salute.
5 miliardi per la modernizzazione della pubblica amministrazione
Totale. 50 miliardi di euro per la durata quinquennale
La governance sarà organizzata in modo molto rigoroso. I progetti saranno studiati caso per caso in base agli obiettivi fissati. Ognuno di loro dovrà effettivamente servire a scopi definiti (potenziale produttivo, qualità della crescita, modernizzazione della pubblica amministrazione) in vista di una crescita sostenibile e di tagli sostenibili alla spesa pubblica. Per sottolineare che questo piano è un contributo alla ripresa europea e mira a far parte di una strategia comune, la supervisione sarà affidata ad una personalità europea indipendente.
Dopo 5 anni, il piano si spegnerà per sé: non creeremo alcuna spesa permanente
Importo speso ogni anno (Md€)
2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Total |
00 | 55 | 1010 | 1515 | 1515 | 55 | 5050 |
“La fonte del problema è il debito pubblico. Tutto il resto segue a ruota. Regolare questo problema migliorerà il resto molto più facilmente. “
– Alan, Proprietario a Paimpol – La Grande Marche
Perché ridurre il deficit pubblico e la quota del debito pubblico della ricchezza nazionale? Perché fare sforzi di risparmio e far abbassare la quota di spesa pubblica sul PIL? Né l’uno né l’altro sono un progetto politico o un fine a sé. Il nostro approccio è guidato da quattro obiettivi:
Questi obiettivi sono cauti, a differenza di quelli degli altri candidati che hanno intenzione, alcuni, di aumentare la spesa in maniera irresponsabile, gli altri, di praticare tagli eccessivi e non realistici. Promettiamo Quello che sappiamo di poter ottenere.
“Bisogna liberare i francesi dalla pressione fiscale grazie ad una spesa pubblica più efficace”
– Marie, insegnante, Hennebont – La Grande Marche
Per realizzare questa traiettoria, sarà attuato nel corso del periodo di cinque anni un piano di risparmio: questo permetterà, alla scadenza dei cinque anni (2022), di risparmiare 60 miliardi ogni anno rispetto alla traiettoria spontanea (chiamata “tendenziale”) delle spese, traiettoria che si verificherebbe se non facessimo niente.
Questi 60 miliardi di risparmio non devono ovviamente essere paragonati con i 50 miliardi di investimenti. Nel primo caso si tratta di una riduzione permanente della spesa annuale. Nel secondo di un programma che copre l’intero quinquennio ed è limitato nel tempo
Lo sforzo per il risparmio sarà condiviso tra i diversi attori pubblici: le amministrazioni sociali, lo Stato e le agenzie statali e le autorità locali.
Ovunque si tratterà di modernizzare il sistema per renderlo più efficiente e non di tagliare alla cieca la spesa
Tre strumenti saranno utilizzati a questo scopo:
AMMINISTRAZIONI SOCIALI. Una modernizzazione intelligente
Per quanto riguarda l’assicurazione sanitaria, manterremo l’obiettivo nazionale di spesa del 2,3% nel 2018-2022, che aumenterebbe due volte più velocemente se non facessimo nulla! L’investimento nella salute (5 miliardi di euro) finanzierà lo sviluppo accelerato della tecnologia digitale e delle riorganizzazioni che genereranno economie sostenibili. La tariffazione ospedaliera ridurrà il ruolo dei prezzi in favore di tariffe che incoraggiano lo sviluppo di percorsi di cura.
Per quanto riguarda l’assicurazione sulla disoccupazione, risparmieremo 10 miliardi.
L’apertura agli autonomi (1 miliardo) e ai dimissionari (1,5 miliardi di euro) sarà finanziata interamente, e non solo, riducendo le indennità legate ad una precarietà eccessiva, ad una maggiore applicazione dei controlli della ricerca di lavoro (1 miliardi di euro), della riforma del settore di alto livello (0,5 miliardi), e grazie al bonus-malus (1 miliardo). (L’accordo del 28 Marzo 2017 tra le parti sociali sulla riforma contro la disoccupazione modifica alcune impostazioni di sistema in modo coerente con i nostri sensi. L’esistenza di questo accordo e la sua eventuale approvazione da parte del governo non influenzano la direzione e l’ambizione delle riforme proposte nel programma di Macron)
Ripresa dell’economia (550.000 posti di lavoro), formazione, come parte del piano di investimenti, diun milione di giovani privi di qualifiche e disoccupati e un milione di disoccupati di lunga data senza qualifiche (550 000 posti di lavoro) , trasformazione del CICE (Crédit d’Impôt pour la Compétitivité et l’Emploi la misura cioè di credito d’imposta per la competitività e l’occupazione) in riduzioni permanenti di contributi sociali e intensificazione sui salari bassi (150.000 posti di lavoro), le imprese e l’emersione del lavoro nero (50.000 posti di lavoro)
Nessuna misura di risparmio è proposta sulle politiche della famiglia, che è stata pesantemente vessata dal 2013.
Le Proiezioni del Conseil d’Orientation des Retraites, che fanno fede, evidenziano un graduale ritorno all’equilibrio del sistema fino alla riforma 2020. La riforma delle pensioni sarà quindi a costo zero. Oltre a ciò, la nostra riforma favorisce l’equilibrio del sistema a ripartizione perché il sistema si regolerà gradualmente ai cambiamenti della speranza di vita.
IL GOVERNO LOCALE: la scelta di fiducia attraverso un patto di cinque anni
Abbiamo bisogno di cambiare la logica del controllo della spesa locale e fare la scommessa sulla fiducia piuttosto che fare affidamento, come in passato, sulle riduzioni unilaterali delle allocazioni. Un patto di fiducia quinquennale si concluderà in autunno 2017 tra lo Stato e le associazioni che rappresentano le comunità.
Lo Stato farà la sua parte.
In cambio, le comunità dovranno fare la loro parte: essi saranno portate a controllare la spesa, per un risparmio annuo di 2 miliardi di euro all’anno; questa traiettoria sarà fissata dall’inizio della legislatura.
Ogni 6 mesi sarà convocata intorno al Primo Ministro una conferenza nazionale dei territori, riunendo le associazioni elette per fare il punto sugli obiettivi e sui risultati in termini di risparmio sui costi, in termini di riduzione dei costi imposti (norme…), in termini di misure di accompagnamento
Stato: cambiare gli incentivi, trasformare la gestione
Due importanti sviluppi dovranno essere l’occasione per una profonda revisione delle missioni e dell’organizzazione dello Stato:
Riforma della funzione pubblica
Niente è più demotivante per un dipendente pubblico che il constatare che qualunque sia il suo investimento personale egli guadagnerà lo stesso importo. Noi premieremo prima di tutto le équipes e le persone attraverso una paga più individualizzato piuttosto che attraverso una gestione uniforme al punto percentuale di riferimento.
È programmato una diminuzione di forza lavoro nel settore pubblico di circa 120.000 unità alla fine dei cinque anni, per un risparmio totale di oltre 3 miliardi di euro:
Il metodo di bilancio dovrà essere radicalmente rivisto, per uscire dal gioco di sfiducia e di risparmio a breve termine
Ogni ministro si vedrà assegnato l’obiettivo di ridurre le spese, fissate in termini di durata; dovrà rispettarlo, ma sarà libero di determinarne la composizione (tra riduzione dei costi operativi, risparmi sull’approvvigionamento, riforma benefici …) a stretto contatto conle politiche strutturali delle quali sarà responsabile. Entro la fine del 2017, tutti i funzionari pubblici (dirigenti dell’amministrazione centrale, direttori di agenzia), che avranno attuato il programma di riforma verranno rinominati o rinnovati.
Sulla base degli obiettivi del programma, una legge di programmazione finanziaria pubblica per 5 anni fisserà gli obiettivi e le traiettorie per ciascun settore (Governo e le agenzie, sicurezza sociale e le autorità locali).
I ministeri si vedranno riversare una parte dei guadagni (finanziamento di un nuovo dispositivo, un programma di digitalizzazione, di bonus eccezionali per gli agenti …), in base a quanto effettivamente le riforme abbiano generato reali risparmi.
I Deputati, tema per tema, saranno coinvolti nell’identificazione e nell’attuazione di risparmi.
Valutazioni indipendenti saranno effettuate e pubblicate; piani di risparmio saranno messi on line così come il loro sviluppo e i loro risultati.
L’attuale difficoltà risparmio di denaro viene spesso da un’incapacità di investire inizialmente per garantire la trasformazione che poi ridurrà le spese correnti. Ciò è particolarmente vero per l’energia: così, per esempio la ristrutturazione di 40 milioni di metri quadrati di edifici pubblici (circa il 20% della flotta totale) in 5 anni, ad un costo di 4 miliardi in totale, ridurrebbe la bolletta energetica di € 400 milioni all’anno alla fine del mandato.
Un bilancio di 5 miliardi di euro nel piano di investimenti sarà riservato per finanziare la trasformazione dell’azione pubblica. Essa finanzierà azioni di riorganizzazione e investimenti in attrezzature.
In totale, entro il 2022 il risparmio netto della spesa pubblica saranno:
Obiettivo 3: una politica fiscale equilibrata
Operiamo una serie di riforme per rendere il nostro sistema fiscale più equo, più efficiente, più semplice e con più incentivi.
La trasformazione del CICE in permanente declino dei contributi del lavoratore (6 punti), con l’amplificazione delle riduzioni generali del salario minimo (fino a zero spese generali, 10 punti percentuali di esonero) sarà fatto a costo zero, riciclando la crescita dei ricavi del IS (imposta sulle società) e consentito dalla flessione dei contributi
La riforma della tassazione dei capitali, con la trasformazione dell’ ISF in “imposta sul patrimonio ” e la creazione del prelievo singolo forfettario sui redditi da risparmio, potrà anch’esso essere fatto a costo zero: non si tratta di aumentare né ridurre l’imposta sul capitale, ma di renderla più semplice, più trasparente e più favorevole agli investimenti produttivi
La protezione sociale non dipenderà più tanto dagli stipendi e sarà finanziato più equamente. La diminuzione dei contributi per l’autonomi, i dipendenti e funzionari (21,5 miliardi di euro) sarà finanziata da un aumento del CSG (contribuzione sociale generalizzata) di circa 1,7 punti percentuali (21,5 miliardi di euro), che non peserà né sui pensionati soggetti al CSG a tariffa ridotta né su coloro che sono esenti, né sull’indennità di disoccupazione
Per favorire la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di porre fine al vantaggio fiscale concesso al diesel, la tassa ecologica sarà aumentata di 12,5 miliardi di euro (7,5 sulla componente di carbonio, 5 su quella gasolio / benzina)
La diminuzione del prelievo obbligatorio (32 miliardi di decremento lordo indicativamente per una riduzione netta di 20 miliardi quindi) sarà distribuito equamente tra imprese e famiglie
In totale, il carico fiscale sarà quindi ridotto di 20 miliardi di euro. Ciò significa che sui 60 miliardi di euro risparmiati, 40 miliardi saranno utilizzati per ridurre il deficit e 20 miliardi per ridurre i prelievi. Raggiungeremo così un deficit dell’1% del PIL nel 2022 (contro il 3% nel 2017).
di Giuseppe MASALA
Scopro che oggi (4 maggio, ndr) approderà in Parlamento una legge di riforma sulla legittima difesa che tenderà ad aumentare la possibilità di usare le armi da fuoco da parte di chi si sente minacciato all’interno del proprio domicilio.
Ma questa è la deriva securitaria di stampo americano che l’Italia sta seguendo da qualche anno.
Mi ha colpito a tale proposito la manifestazione indetta dalla Lega – che secondo me colpevolmente – cavalca la tigre dove l’avvocata Bongiorno chiedeva una speciale indulgenza per le cazzate immonde che verranno fatte verso le donne “in quanto madri”.
Ovviamente essendo avvocata sa benissimo dove stiamo andando a parare con questa cosa: gente che spara e poi si scopre che il rumore che udiva dietro il cespuglio del muretto del cortile della palazzina sua era un barbone che rovistava nel cassonetto ecc, e lascio a voi tutta la possibile casistica dei futuri “errori” (in realtà omicidi legalizzati).
Sarò abbastanza stronzo ma l’oration piccola della Bongiorno (con mascheratura da Madonna dei sette dolori, una prece) mi conferma che si può essere nazi-femminista da posizioni di estrema destra o partendo da posizione di estrema sinistra (non marxiste, ma borghesi, post-moderne e libertarie, sia chiaro).
P.S.: Aggiungo per evitare fraintendimenti di sorta: ho fatto l’esempio dell’oration piccola della Bongiorno perché davvero mi ha colpito molto, ma sappiate che questa legge sarà la legalizzazione anche dell’erezione ai massimi livelli della ego-minchia maschile (così ben descritta dall’Ingegner Gadda nel suo “Eros e Priapo”).
Insomma, si darà il peggio del peggio, indipendentemente dal sesso.
Queste sono le argomentazioni dell’avvocato Giulia Bongiorno